I caffè di Tehran

Ci avevano detto: non potrete dire di conoscere  Tehran se non avrete frequentato i suoi caffè.

E quindi, in questo secondo viaggio, non ce li siamo fatti mancare. Abbiamo seguito i consigli di un giovane amico, Hajir, che dopo aver studiato e insegnato arte per un  periodo a Firenze, è tornato nella sua città.

Così, nel suo italiano pressoché perfetto, con forte accento fiorentino, ci ha elencato alcuni dei locali più di tendenza tra la gioventù colta, accogliente e raffinata di Teheran.

Naturalmente questi di cui parliamo sono solo alcuni, perché nell’immensità urbanistica della capitale iraniana ogni quartiere ha i suoi locali e inoltre ne nascono e fioriscono continuamente di nuovi. I caffè, infatti, sono un elemento vitale della città, sono il suo respiro, seguono il ritmo del suo cuore. Senza i caffè sarebbe più difficile parlare d’arte, far conoscere un libro, ascoltare un genere musicale, dibattere di politica interna e internazionale, trovare consolazione nella condizione comune di vittime della crisi economica.

Questi caffé uniscono la lunga tradizione delle teahouse persiane con le influenze dei locali occidentali. Nascono in genere come esigenza di piccoli gruppi che vogliono trovare spazi di aggregazione e di espressione, diventando presto luoghi di resistenza sociale: anche il loro design e le scelte architettoniche riflettono la voglia di creare nuove realtà non omologate.

Tehroon

Il Tehroon Cafè è uno dei più conosciuti della nuova generazione di locali: qualsiasi abitante del District 6, nella zona centrale, ti sa dire come raggiungerlo. Il suo nome è il nome antico di Tehran, con una vocale mutata che cambia completamente il suono della parola. Vuole forse richiamare alle glorie passate della capitale? Certo dà l’idea di una lunga tradizione di luoghi dove bere, assaporare il cibo e conversare.

Ho parlato di caffè come luogo d’incontro di giovani, ma il Theroon è soprattutto il caffè delle donne di tutte le età, che qui si trovano in un’atmosfera delicata e leggera, libere di essere persone che intrecciano relazioni e che elaborano idee.

Café Tehroon - Tehran, Iran

All’esterno un grazioso giardino fiorito allestito da tavoli: come molte abitazioni del District 6, il Tehroon si sviluppa infatti tra un cortile interno, che i muri proteggono dalla strada, e un corpo chiuso centrale.

Café Tehroon - Tehran, Iran - ph. Paolo Sacchi

Le pareti sono coperte da librerie, dove i testi dei poeti si alternano a letteratura contemporanea.

Café Tehroon - Tehran, Iran

Qui il cibo è ottimo, presentato in modo estetico e invitante, le ricette sono quelle classiche iraniane, ma sempre rivisitate e impreziosite. Anche una semplice colazione diventa occasione per gustare sapori imprevisti, dolci e salati.

Café Tehroon - Tehran, Iran

Cafè Tehroon – District 6 – N. 39, Khosro St., Villa St.

Karfe

Forse più di altri, il Karfe Cafè è un vero centro culturale. La cucina è decisamente apprezzabile, la ristrutturazione degli spazi piacevole, il giardino interno, tipico delle vecchie case di Tehran e abitato da una languida comunità di gatti, fresco e accogliente. Ma il principale motivo di attrazione del Karfe è certamente il clima intellettuale, nella migliore accezione del termine, che vi si respira.

Karfe Café - Tehran, Iran

Sarà che l’idea di questo caffè nasce tra un gruppo di artisti che volevano avere uno locale familiare e intimo dove lavorare, pensare, studiare. Sarà l’estrema vicinanza con il parco e la Casa degli Artisti, centro propulsivo per i giovani creativi. Sarà tutto questo, ma in questo caffè non c’è dubbio che l’atmosfera sia di pace, arte e cultura.

Qui vengono ospitati meeting e seminari di lavoro, incontri con gli autori, piccoli concerti. Non a caso noi, arrivati per un appuntamento con un amico, ci siamo trovati nel bel mezzo della presentazione del programma di una casa discografica.

Karfe Café - Tehran, Iran

E comunque abbiamo fatto un’ottima colazione.

Café Karfe – N. 17 Bizhan Torabi St. , vicino al Parco degli Artisti

In/ja

L’In/ja Book Café nasce come galleria d’arte e scuola di teatro, aperto da un giovane e famoso attore del cinema iraniano, Saber Abar. Ma anche questo è diventato presto uno spazio a tutto tondo, dove passare ore piacevoli leggendo, chiacchierando e gustando buon cibo fatto in casa. Noi siamo arrivati dopo l’ora di pranzo, perciò ci siamo ‘accontentati’ di un dolce alle mandorle, ma che ci ha lasciato a bocca aperta.

In/ja Book Café - Tehran, Iran

Per arrivare alla galleria e al caffè In/ja bisogna sapere dove si trova: è infatti solo una porticina, quasi senza alcuna insegna, in fondo a una strada chiusa. Per entrare bisogna bussare, come in una abitazione privata. Poi, dentro, una casa-galleria accogliente, arredata in uno stile eclettico, con molti spazi dove conversare o anche isolarsi con un libro.

In/ja Book Café - Tehran, Iran

Quindi il patio fiorito con diversi tavolini di varie dimensioni. In fondo al giardino si apre una serra dalle pareti in vetro dove si possono comprare piante e fiori recisi.

In/ja Book Café - Tehran, Iran - serra

In/ja Book Café – N.4 Pedram Alley/Nofel Loshato St.

Reera

Questo caffè si trova non lontano dalle ambasciate francese e italiana, perciò è frequentato da un pubblico decisamente cosmopolita. Si apre in una strada chiusa molto tranquilla, un mondo a parte rispetto alla Tehran più trafficata. Poco più in là si trova anche il grazioso Boutique Hotel Hanna, di cui parliamo in questo post.

Il locale è ospitato da un bell’edificio in mattoni, con un giardino raccolto, con piante fiorite e sculture in ferro. Il design degli spazi interni è moderno ed eclettico, con oggetti di modernariato interessanti e un clima davvero confortevole.

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Abbiamo apprezzato anche il cibo: zuppe e insalate deliziose, i centrifugati di frutta e verdura con abbinamenti inconsueti ma azzeccatissimi. Spesso vengono proposti piatti internazionali (per es. la nostra zuppa di cipolle era quasi parigina), con una notevole attenzione alla cucina vegetariana, che in Iran non è certo una cosa scontata.

Café Reera – N.5, Lolagar Alley

Gol Rezaeieh

Questo è il più antico dei locali che abbiamo visitato, con una storia lunga oltre novant’anni. Più che un caffè è un piccolo delizioso ristorante che presenta cibi della tradizione iraniana, con un menu molto vasto. E’ situato proprio di fronte al Museo del Vetro e della Ceramica, è sufficiente attraversare la strada. E’ anche molto vicino alla sinagoga: sì, perché a Tehran vivono circa 35 000 ebrei.

Ciò che caratterizza il Gol Rezaeieh è l’atmosfera, creata dalle luci calde e basse e da inumerevoli foto di musicisti e star del cinema alle pareti. Anche la scelta della colonna sonora non è banale: musica occidentale anni Ottanta, non così usuale nei locali pubblici di Tehran.

Gol Rezaeieh Café  e Restaurant -Tehran, Iran

Rush

Nella stessa strada del l Rush Café, a sua volta vicinissimo al Museo del Cinema, uno spazio espositivo di estremo interesse: il cinema iraniano ha una lunghissima tradizione, fin dagli albori di quest’arte, e ha avuto e ha tuttora grandi rappresentanti nella regia e nella recitazione.  Questo museo, situato in una pregevole dimora storica e circondato da un piacevolissimo giardino, merita certamente una visita.

Museo del Cinema - Tehran, Iran

Terminata la digressione, torno al caffè Rush che, a dispetto del nome, è il luogo ideale per una sosta tranquilla. Frequentato da attori e giovani filmaker, si trova al piano terra di un palazzo dedicato al cinema: al piano superiore si fanno eventi, proiezioni di film, si possono acquistare pellicole internazionali e altro materiale legato alla settima arte.

Rush Café - Tehran, Iran

Noi siamo stati all’interno, perché la giornata era piovosa, ma il caffè ha grandi vetrate affacciate su un giardino che prende vita con il bel tempo. Un posto tranquillo dove conversare e lavorare. Ma ormai avete capito che i caffè di Tehran sono ben altro che semplici caffè.

E anche qui cibo ottimo, come la nostra non banale insalata.

Rush Café - Tehran, Iran - Insalata

Rush Café –

 

 

 

 

 

 

 

 

19 pensieri su “I caffè di Tehran”

  1. Che articolo meraviglioso. Sembra di sentire gli aromi delicati delle bevande, e di sentire i profumi delle donne riunite ad un tavolo davanti ad un caffè. Spero un giorno di poter provare di persona questi locali.

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  2. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere in Iran, pensavo fosse un Paese molto più chiuso, e invece caffè, cultura e arte sembra che vadano a braccetto. Colpita anche di vedere donne nei locali, ma forse la mia idea di Iran è legata ad un passato non molto lontano

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    1. L’Iran è un paese da scoprire. In occidente si hanno molti preconcetti, ma il popolo iraniano è di un altissimo livello culturale ed estremamente aperto. Al contrario di noi che sappiamo poco di loro, loro seguono la nostra cultura e società. Mi è capitato di salire su un taxi e scoprire che il tassista ne sapeva molto più di me sul cinema italiano.

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  3. Non sono mai stata in Iran ma ho davvero tanta voglia di andarci. Leggendo questo articolo mi sono talmente concentrata sulle fotografie e sulle parole che mi sembrava di essere li, sentire i profumi del caffè e le chiacchiere della gente. grazie, mi sarà utile per un prossimo viaggio in iran

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    1. Io sono andata due volte e ogni volta ho scoperto aspetti differenti. E’ un paese valtissimo e multiforme con una cultura molto più antica della nostra. Ma la cosa più meravigliosa è la sua gente, che ti accoglie e ti coccola sempre come un ospite di riguardo, anche se hai lo zaino sulle spalle.

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    1. E’ certamente un paese meraviglioso. Prima della rivoluzione islamica era libero, ma molto filoamericano. Oggi, sotto la repressione, credo sia nata una nuova generazione che vuole la libertà ma in modo diverso, più consapevole e autonomo dai modelli occidentali.

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  4. Ma che meraviglia! Sono entusiasta dell’atmosfera vibrante che si respira in questi luoghi. Grazie per averceli fatti conoscere e tornerò spesso sul tuo blog. Le foto poi sono stupende, hai carpito l’atmosfera che arriva fino a casa e non è poco!

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    1. Grazie del commento, Sara, mi fa molto piacere! Questo blog di viaggi è un po’ all’inizio, ma contiamo di lavorarci in futuro, io scrivo e Paolo fotografa, anche insieme ad altri amici viaggiatori. Il mio blog storico è invece Fantastic Nonna.

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  5. Bellissimo post. Mi hai fatto scoprire un luogo che mi piace molto, anche se nascosto e non pubblicizzato. Molto diverso da quello che il nostro immaginario collettivo ci “racconta” ogni volta che sentiamo nominare il nome di quel Paese. grazie!

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